Il 19enne Tommy De Angelis (ieri 3 reti contro i ‘mostri’ danesi) e il team manager Franco Chionchio protagonisti in Danimarca come lo fu Settimio Massotti nel ’97 in Giappone
TERAMO – Se a Kumamoto, in Giappone, nel 1997, quella di Settimio Massotti fu la ‘firma’ che certificò la presenza di una piazza importante come Teramo nella pallamano nazionale e internazionale, anche in Danimarca, in questi giorni, nella seconda storica apparizione ad un mondiale, non poteva mancare il ‘presente’ biancorosso.
Tommaso De Angelis in campo e l’inossidabile Franco Chionchio nel ruolo di team manager, stanno confermando che nei grandi appuntamenti sul campo 40×20 Teramo non può mancare. L’ala biancorossa, doppio figlio d’arte (per i trascorsi agonistici di mamma Tiziana e papà Roberto), il più giovane della truppa azzurra al campionato iridato con i suoi 19 anni, ha lasciato un deciso segno sul referto con 3 gol segnati contro la squadra-monstre di questa era, la Danimarca campione del mondo da tre edizioni e campione olimpico in carica.
Una bandierina biancorossa l’ha piantata anche l’allenatore di questa squadra azzurra, Riccardo Trillini, che tutti ricordano quale coach nell’ultima e storica promozione di una squadra teramana, la Teknoelettronica Teramo, che lui guidò nella stagione 2007-2008, alla conquista della Serie A Elite. Il sogno continua: grazie anche al contributo di Tommy De Angelis (secondo teramano dopo Stefano Arcieri a giocare in un campionato straniero), il sogno della Nazionale Azzurra ai mondiali 2025 di Danimarca, Norvegia e Croazia continua: la doppia vittoria contro Tunisia e Algeria ha qualificato al main round gli italiani, che martedì saranno chiamati all’esordio in seconda fase, probabilmente contro la Repubblica Ceca o la Polonia, prima di scontrarsi contro la spaziale Germania. E Teramo ci sarà ancora. Nella foto Ihf, Tommaso a rete contro il portiere danese Nielsen.
Credit photo: Ihf International Handball Federation